lunedì 24 settembre 2012

Stramare di Segusino e il libro di Mariano Lio...



Omaggio al libro di Mariano Lio: Stramare, un borgo e un cognome.
Agorà libreria editrice.


Il libro di Mariano Lio di segusino
Ho ripreso in mano il libro che Mariano Lio mi ha regalato tempo fa.
Mi aveva colpito favorevolmente anche la prima volta che l'ho letto, ma ora vi ho scoperto nuovi significati e contenuti nascosti che non si notano ad una prima lettura.
Mariano Lio è un appassionato della sua terra e ama ricercare ogni riferimento storico ad essa legato.
Mi ha colpito il suo rigore ad elencare con infinita pazienza ogni riferimento relativo alla sua ricerca e ricercare testimonianze vive del ricordo di ciò che eravamo.
Mariano ha la stoffa dell'etnologo rigoroso. Inutile cercare riferimenti emotivi nelle sue ricerche. Lui riporta da vero storico ciò che è stato, traendolo da fatti e testimonianze che lui ha vissuto o raccolto.
Ma io raccolgo la sua ricerca e la vivo con le mia emozioni.
Leggendo la realtà quasi medioevale del borgo di Stramare, di Segusino, mi si strige il cuore per l'offesa incredibile che è stata fatta al nostro popolo veneto.
Donne e uomini miserabili, senza cultura o religiosità autentica. Servi e schiavi di una sottomissione culturale calcolata e terribile. Uomini è donne che nascevano servi nell'anima e nel corpo e morivano tali, convinti che questo fosse ovvio per loro.
Schiavi di un condizionamento religioso che li faceva alzare ogni mattina, e a coricarsi ogni sera pregando chiedendo perdono a Dio di essere nati.
Non ci si innamorava liberamente tra i giovani di Stramare. Non esisteva la parola amore. Solo le madri, se ne avevano l'energia o il tempo, potevano fare una carezza ai propri figli. Mai essi da bambini avevano ricevuto un bacio dal loro padre e tanto meno un abbraccio da grandi. Gli uomini di Stramare si vergognavano di ogni tenerezza. Non l'avevano mai conosciuta realmente.
Come in un piccolo islam, le donne andavano in giro con il fazzoletto in testa. E se erano anziane erano vestite tutte in nero.
Ma leggendo bene tra le righe c'è molto di più.
Povero Veneto, povera gente veneta. Derubata da secoli di ogni dignità ed umanità.
A chi parla bene di Venezia, raccomando di informarsi meglio su
questi padroni ottusi e maligni. Sono riusciti così bene e rendere un popolo intero una massa di servi al loro servizio. 
Spero nei giovani futuri.
Grazie a Mariano Lio.

Gian Berra 2012.



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